Tra alti e bassi sono sempre più i bassi, ma diciamo che ultimamente mi sento carica di energie e non so se queste derivano dal fatto che ci è balenato per la mente un nuovissimo, bellissimo, entusiasmante progetto che prevede l'uscita di Madness e consorte, dall'Italia.
Non per una vacanza, non per un periodo e basta. Vogliamo espatriare!
Incrociamo le dita, i piedi, le gambe e le braccia! Incrociamo l'incrociabile!
Visto il nuovo progetto, trovate le nuove energie, in questi giorni inizio a muovermi in tal senso e cerco info e iter vari per procedere con il riconoscimento della mia abilitazione all'insegnamento nel paese in cui vogliamo espatriare. Ovviamente sono cosciente che, se tutto va a buon fine, passerà almeno un anno e mezzo prima che si parta. Per il momento ho deciso di essere caparbia e di non arrendermi appena mi si porrà un inconveniente burocratico davanti.
E menomale che l'ho deciso, perchè iniziando a chiamare i vari uffici in Italia, si sono già creati, dal niente, un bel po' di cose che sembra che nessuno voglia risolvere.
Quel che è strabiliante è che invece dall'altra parte, nel paese dove invece desideriamo vivere, ci rispondono tutti, via mail, dopo due minuti, massimo un'ora. In più sono anche chiari e concisi.
Questi modus operandi burocratici totalmente opposti, ci fanno desiderare ancor di più di scappare da questa Italia che non ci offre una prospettiva di vita dignitosa.
La spinta più grande è stata quella di pensare che con un reddito adeguato potremmo iniziare prima le pratiche per le adozioni.
In italia sono inserita fra l'elenco degli insegnanti precari e per molto tempo credo che non avrò mandati, dato l'ignobile atto di assegnare pochissimi punti a tutti coloro i quali hanno un'abilitazione magistrale. Chissenefotte se per 15 anni hanno permesso di relegarci in III fascia, chissenefotte che una laurea in psicologia per loro è carta straccia! Chissenefotte se ho 32 anni, cerco un figlio da tre anni e mezzo e non posso neanche adottarne uno!
Per questo cari amici e amiche italiane, io rinnego le mie origini. A tratti quasi le odio. Non vedo l'ora di far parte di una comunità più civile, una comunità in cui il merito e la voglia di fare, forse valgono qualcosa!