sabato 18 gennaio 2014

Cosa diventeremo senza figli?

Sabato mattina.
Mio marito è in piscina. Io sono sola in casa. Finalmente sola.

Non è che non sia felice del fatto che la maggior parte della giornata la trascorriamo insieme, è solo che a volte ho bisogno di solitudine. Quella solitudine che ti fa respirare, che ti ridona lentezza, che si prende spazio, che non deve preoccuparsi delle emozioni altrui, degli spazi altrui.
A volte ho bisogno di rischiarare la mente, ho la necessita di silenzio, di casa vuota, di sgomberare le orecchie dalla presenza esterna.
E quando sono con lui, sia chiaro, io sono felice di stare con lui. Sono la donna più felice al mondo quando mi sveglio la mattina e c'è lui vicino a me, che ha già preparato la colazione, per me e per lui. Sono la donna più felice al mondo quando condividiamo il silenzio della nostra casa vuota, quando siamo agli estremi del tavolo della cucina e siamo tutti e due al lavoro su un qualche articolo, su una qualche ricerca, su un qualche progetto. Sono la donna più felice al modo, ma ho la necessità di stare sola.
Quando sono sola, posso essere triste. Non devo sentirmi in colpa per questo. Quando sono sola, posso piangere del vuoto che sento e che insieme a lui cerco di riempire con mille attività.
Quando sono sola ascolto musica tormentata. E poi la riascolto e poi la riascolto, che i vicini di casa se potessero firmerebbero una petizione per evitare il loop melodrammatico che esce dalle finestre di casa mia.
Così, quando sono sola, posso sentirmi una donna a metà. Posso ammettere a me stessa, che c'è una parte di me che soffre da morire.
Quando sono con lui soffro lo stesso, non è che non soffra, ma soffro anche per lui. Così cerco di farmi vedere sicura del fatto che questa vita destinata a restare a due, sia proprio la vita che ci spetta, quella che nonostante tutto ci darà delle soddisfazioni.
Stamattina mia suocera mi ha raccontato che è andata a casa di una coppia, loro amici di famiglia da tanti anni. Questa coppia non ha potuto avere figli.
La moglie si è fatta trovare tutta preparata all'arrivo degli ospiti. La casa ordinatissima, maniacalmente precisa, le tazzine del caffè già posizionate sul tavolo, il biscottino vicino ogni tazzina, la macchina del caffè già caricata. Un brivido mi ha percorso la schiena.
Il racconto mi ha fatto immedesimare nella la solitudine di avere una casa vuota che si trasforma in nevrosi del controllo, quello ossessivo, quello che si presenta per riempire il vuoto affettivo. Ho urlato nei miei pensieri: non voglio quella vita.
Se proprio non dobbiamo avere figli voglio diventare un'artista bohemien. Una donna sregolata con molto caos intorno. La casa sempre piena di amici, artisti, pensatori, letterati e noi pieni di vizi.

14 commenti:

  1. Anche a me capita, pensare ad una vita senza figli. Provare a farmene una ragione. Perché io non lo so se li avrò mai. Ho pensato che mi trasferirei, che non vorrei legarmi a nessun posto, che non vorrei radici. E ho pensato che non sarebbe poi così male affidare la propria vita al vento, con progetti giornalieri.

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    1. Sì è stato anche il mio primo pensiero, quello di viaggiare. Anche i padroncini della barboncina a cui faccio da dogsitter non hanno figli e in media si fanno quattro bei viaggi l'anno. Tutti dicono a lei -beata te che non hai figli e che puoi fare quello che vuoi! -.
      Io non so se invidiarla o compatirla.

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  2. io ci penso.
    sempre da quando siamo io e lui.
    fino a poco fa c'era solo tanta nevralgia, tanto dolore, troppe lacrime, troppa negatività...
    ora invece...
    ho le risposte, perché non faccio domande, e non mi aspetto nulla...
    lo consiglio davvero!

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    1. la coscienza mi si è affievolisce solo da sbronza...non mi sembra il caso di diventare n'alcolizzata! ;)

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  3. Quando qualcuno mi dice parlando di persone che non conosco " ah sai.. non hanno avuto figli" mi si accende l'allarme interiore, anche perchè spesso questa frase è detta con un tono mai neutro, spesso compassionevole, il che mi terrorizza.

    Capisco la solitudine che cerchi, anche noi siamo sempre spesso insieme, ma solo stando da sola posso sfogarmi e liberarmi dei miei fantasmi, almeno per un po' (poi ritornano, sempre)

    Appoggio in pieno la vita e la casa bohemien, mi inviti?

    Baci Bia


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  4. Un abbraccione tesoro!!!

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  5. tu lo sai che io divento una pigna davanti a questa domanda..
    come se non la sentissi.. non lo metto proprio in ballo... forse è questo il mio più grande problema..
    sono giorni che passo per scrivere e scappo, passo e scappo...p.s. ma a voi siete già artisti bohemien ragazzi! daje, organizzare cenetta rapsody ! qui Frida ci aspetta

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    1. Tu se non ci pensi non ci devi pensare...forse è questa la tua salvezza, non il tuo problema! :*
      E comunque tu, alle mie cene non puoi mancare!

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  6. io le tue cene le stimo, le ammiro e le sbavo tutte da qui..lo sai! Adoro la coppia culinaria e artistica che siete..ce fate sentì a casa!

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  7. penso che mi sono fatta triliardi di volte questa domanda e la risposta non mi piace perché il pensiero di non riuscire mi toglie qualsiasi valore.
    non ho una sola prospettiva che non includa l'essere madre e sì... ho bisogno di iniziare a pensare diversamente, lo so.

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  8. Mi rispecchio tantissimo nelle tue parole...... mi sono emozionata tanto ♥

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  9. Conosco bene la clinica del dott.Feskov. Abbiamo avuto ottima esperienza. Ci hanno regalato il senso di vita.

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