lunedì 30 dicembre 2013

Anche gli uomini hanno il ciclo

Il Natale ci fa un brutto effetto. 
No. Correggo. 

I parenti ci fanno un brutto effetto, ma fortunatamente abbiamo resistito bene fino a ieri sera.
Fino a ieri sera abbiamo avuto una complicità invidiabile.
Io stavo giù. Lui mi prendeva mi faceva ballare e poi iniziavamo a cucinare.
La cucina è uno dei collanti della nostra relazione. Bignè, creme, crostate, pollo al burro, timo, rosmarino, pasta cacio e pepe, pennette alla matriciana, maiale con purè di ceci. Insomma una festa di sapori. Ma a volte non basta.
Lui stava giù. E allora gli proponevo di andarsene un po' al campetto a fare quattro tiri al cesto da Basket. Così, tornava spompato e con meno energie distruttive.
Ma a volte non basta neanche questo. Soprattutto quando piove e non puo' andarci.
Finisci in questo modo per ritrovartelo zombificato e vagante in casa, chiuso in un silenzio che fa rumore.
E allora gli fai la domandina in maniera tenera anche se già ti girano le ovaie perchè non capisci il motivo della sua lunaticità e soprattutto perchè quando sta girato per i cazzi suoi, senti un moto d'odio nei tuoi confronti.

-Amore che c'è che non va? che succede?-
- Niente.-

Che se uno mi rispondesse Niente solo che ho sonno, Niente solo che ho mal di gola, Niente solo che piove ed io sono metereopatico, Niente solo che vorrei fare questo ma non posso...potrei anche crederci.
Il fatto è che lì, dopo il niente, Lui ci mette il punto e il punto mi fa perdere le staffe.

Così la parte stronza di me inizia ad urlare che non è pagata per sopportarlo, che non ho motivo per dover far finta che tutto vada bene e che se vuole stare meglio, non deve rifugiarsi in quel silenzio di merda che mi relega lontana da lui.

Perchè è così che mi fa sentire, lontana.
E dopo essermi abituata a parlare di ogni cosa, ad essere complice con lui di ogni cosa, dopo essermi abituata ad essere coccolata, il silenzio e il vuoto che riesce a creare, egoisticamente, fa male.

E fa male di più, quando sai che sta per tornarti il ciclo e hai già tutti i sintomi e ti girano meravigliosamente bene le balle anche  a te.

Ti girano di meno quando capisci, che è giusto a volte andare lontano e creare un vuoto, che anche gli uomini a volte meritano di avere il ciclo, solo che non sai se in fondo, questo sia... un perfido augurio.


lunedì 23 dicembre 2013

I LIKE, I DON'T LIKE

I don't like Christmas

Quello che non mi piace del Natale sono gli isterismi.
Non mi piace comprare stupidaggini giusto per sdebitarmi.
Non mi piace vedere nei centri commerciali gente zombificata  che compra il primo regalino che rientra nel budget prefissato tanto per regalare qualcosa. Lo odio. Per me è tristissimo.
Non mi piace quando si creano gelosie o puntigli se inviti o non inviti qualcuno il giorno di Natale.
Non mi piace l'aspettativa che tutti hanno in questa festa.
Non mi piace che il Comune ci abbia regalato bollette di acqua e Tarsu spropositate.
Non mi piace Letta, che travestito da Babbo Natale ci abbia già promesso nuove tasse per l'anno nuovo.
Non mi piace l'indifferenza degli italiani e oltre a non piacermi credo anche che non sia PERDONABILE.
Anche se è Natale.

I like Christmas


Quello che mi piace del Natale sono i colori.
Mi piacciono le stelle di Natale.
Mi piacciono le luci.
Mi piace che faccia freddo.
Mi piace scoprire un Natale diverso, perchè ora sono sposata e trascorrerò questo giorno sia con la famiglia di Lui (pare che le incomprensioni con mia suocera si siano appianate...fortunately!) che con la mia famiglia.
Non vedo l'ora di mangiare cose buone cucinate da altri!
Domani sera farò l'ospite e dopodomani farò ancora l'ospite...
ovviamente, anche questo mi piace!
Poi, torneremo a casa e ci vedremo un film, un bel film.
E questo mi strapiace perchè saremo saremo stretti, coperti, imbacuccati.


BUON NATALE A TUTTI!

mercoledì 18 dicembre 2013

UN PEZZO DI PACE (+aggiornamento)

Mia nonna.
Mia nonna sta ...

La stanno operando.
Non respira più.
Non mangia più.

La radioterapia le ha occluso la trachea.
Mia nonna è un gigante.
Mia nonna sta soffrendo.

Vorrei non soffrisse più.

Quanto dolore può sopportare una sola donna?

Per Natale vorrei donarle un pezzo di pace...


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L'operazione è terminata.

La nostra cara nonna stamattina viveva un'altra vita.
Non si trovava in una poco rassicurante camera d'ospedale.
Era nella sua cucina. E chiedeva alle sue figlie di prenderle alcuni ingredienti in frigorifero per cucinare.

 Perchè una povera donna, dopo tanto soffrire, DEVE pur proteggersi!

Lei si trovava nella sua rassicurante cucina, dove ci ha insegnato a cucinare, dove ci ha insegnato le tradizioni...
E tra un manicaretto e l'altro ci ha impartito lezioni di vita.

Oltre alle gambe paralizzate, la cancrena, l'asportazione dello stomaco, il diabete, il tumore alla bocca, le è toccato pure una bella tracheostomia.
Non sentirò più la voce di mia nonna. Non quella di prima almeno.
Ma spero di averla ancora un po', vicino.

Questo 2013 è stato devastante.
Abbiamo scoperto di non poter avere figli.
Abbiamo provato con la pma, che è fallita miseramente, senza neanche troppe aspettative.
Mia madre non è stata bene.
Ha dato le dimissioni dal suo lavoro.
Ovviamente non le è stata pagata l'ultima mensilità nè il tfr, quindi è iniziata una causa ai suoi datori di lavoro.
Mio padre non è stato bene.
Ha una malattia cronica allo stomaco.
Mio padre è stato mandato in cassa integrazione.
Mia sorella ha perso lavoro.
Mia zia ha scoperto di avere un tumore di 7 kg.
L'hanno operata due volte.
Poi si è operata mia madre.
Mio padre riceve notizia che la sua ditta ha intenzione di licenziarlo, per fare posto ai giovani, lasciandolo senza pensione.
Le nostre attività lavorative sembrano decollare con tanta sofferenza.
Riceviamo notizia che la nostra convivenza per il tribunale minorile, senza prove e solo con testimoni, non vale niente. Quindi non possiamo neanche fare di richiesta, per il momento.
D'altro canto non avremmo i soldi per provare con un'adozione internazionale, quindi forse non è proprio un torto...

Spero di ricordare questo 2013 solo perchè è stato l'anno in cui ho sposato mio marito.
Perchè mio padre ha trovato una cura che lo fa stare meglio.
Perchè mia madre si è operata ed è andato tutto bene.
Perchè il tumore di mia zia è stato sconfitto togliendole tutto l'utero.
Perchè mia sorella ha trovato  un lavoro, un po' precario...ma l'ha trovato.
Perchè mia madre vincerà la causa contro quegli schiavisti che l'hanno fatta lavorare come una serva.
Perchè mia nonna ce la farà ancora una volta e le cose si aggiusteranno.
Perchè io e Lui siamo diventati inseparabili.




lunedì 16 dicembre 2013





Sono nella tempesta.

Mi ha travolto.

Ho bisogno di un appiglio.

Crollo, mi rialzo, cado..
mi tengo forte,
mi trascino, cammino..
ma di nuovo...cado.

E in tutto questo...............................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

venerdì 13 dicembre 2013

Le mie utopie.


LETTERA DI ABRAHAM LINCOLN
ALL’INSEGNANTE DI SUO FIGLIO.

"Caro maestro,
lei dovrà insegnare al mio ragazzo 
che non tutti gli uomini sono giusti, 
non tutti dicono la verità; 
ma la prego di dirgli pure 
che per ogni malvagio c'è un eroe, 
per ogni egoista c'è un leader generoso.

Gli insegni, per favore, 
che per ogni nemico ci sarà anche un amico 
e che vale molto più una moneta guadagnata 
con il lavoro che una moneta trovata.
Gli insegni a perdere, 
ma anche a saper godere della vittoria, 
lo allontani dall'invidia e gli faccia riconoscere l'allegria profonda di un sorriso silenzioso.

Lo lasci meravigliare del contenuto dei suoi libri, 
ma anche distrarsi con gli uccelli nel cielo,
i fiori nei campi, le colline e le valli.

Nel gioco con gli amici, 
gli spieghi che è meglio una sconfitta onorevole
di una vergognosa vittoria,
gli insegni a credere in se stesso, 
anche se si ritrova solo contro tutti.

Gli insegni ad essere gentile con i gentili 
e duro con i duri 
e a non accettare le cose 
solamente perché le hanno accettate anche gli altri.

Gli insegni ad ascoltare tutti ma, 
nel momento della verità, a decidere da solo.

Gli insegni a ridere quando è triste 
e gli spieghi che qualche volta 
anche i veri uomini piangono.

Gli insegni 
ad ignorare le folle che chiedono sangue 
e a combattere anche da solo contro tutti, 
quando è convinto di aver ragione.

Lo tratti bene, ma non da bambino, 
perché solo con il fuoco si tempera l'acciaio.

Gli faccia conoscere 
il coraggio di essere impaziente 
e la pazienza di essere coraggioso.

Gli trasmetta una fede sublime nel Creatore 
ed anche in se stesso, 
perché solo così può avere fiducia negli uomini.

So che le chiedo molto,
ma veda cosa può fare, caro maestro".

ABRAHAM LINCOLN

mercoledì 11 dicembre 2013

E ORA MI ARRABBIO!

Eddai che lo sappiamo che sto periodo è un periodo nero, ma ora mi sono rotta le palle!

No, non ci sto a subire le ingiustizie..tutte le ingiustizie.

Io e Lui cerchiamo di essere creativi.

Creativi in un altro modo. 

Siamo bravi, questo lo posso affermare. Siamo una coppia d'amore e lavorativa bellissima. Sono fortunata ad aver trovato lui e lui è fortunato ad aver trovato me.
Insieme nel lavoro siamo bravi.
Lui è un libero pensatore, un uomo rivoluzionario, un uomo equilibrato, studioso, geniale, riflessivo, profondo, colto.
Io una battagliera intuitiva.
Nel nostro lavoro, molti ci seguono. Si interessano a quello che facciamo. Riscuotiamo successo (ma pochi soldi). 
Lui ha la passione della scrittura. Lui è uno psicoterapeuta ma anche giornalista. Lui scrive un libro.
Vuole farlo editare. Il mondo dell'editoria è monnezza. 
Tutti vogliono editare il suo libro. Tutti a pagamento. 
Se lo scrive e se lo pubblica. No, non fa per Lui. A lui non piace essere autoreferenziale. Vuole che qualcuno creda in lui. Così continua a scrivere alle "case editrici" proponendo il suo libro, solo che lo fa in maniera disincantata e chiedendo alle case editrici di non rispondere se hanno intenzione di proporgli un pagamento.
Una CE, piccola e nuova, risponde. Lui verrà pubblicato. Senza compromessi di sorta.
Evvai, è un successo!!
Il suo primo piccolo successo.

Poi arriva Ottobre e il nostro super convegno va per il meglio.

Uno dei relatori, un docente dell'alta specializzazione ci dice che sarà direttore di una collana di psicologia e ci chiede se vogliamo pubblicare con lui gli atti del convegno e una piccola monografia.
Noi decidiamo di incontrare la casa editrice che ospita la collana e ci ritroviamo a Roma.
Ci ritroviamo a Roma a tu per tu, con l'ennesima delusione.

"Se volete pubblicare dovete compare minimo 100 copie del libro, ma anche 200...o 300".

Così, torniamo a casa e dopo alcuni giorni rispondiamo all'offerta.
No, noi non paghiamo per pubblicare.
Grazie di tutto, ma se ci volete, dovete investire soldi su di noi.

La risposta a tutto ciò è stato un insulto continuo, sia  da parte del professore, sia da parte della casa editrice:

VOI NON SIETE NESSUNO.

Tutto questo ci ha lasciato l'amaro in bocca per diversi giorni.

Ma oggi l'amaro è diventato veleno.

Il professore, per vendetta ci mette contro alcuni rappresentanti dell'Ordine ed alcuni decidono di non essere ad un pranzo fra colleghi se ci presentiamo anche noi.

Decidiamo di parlare con il rappresentate dell'ordine in questione che in una mail chiede espressamente alla proprietaria della casa dove avverrà il pranzo di non poter essere in alcun luogo dove siamo anche noi.

Giocando con il potere che possiede e sapendo di essere in torto, al telefono ci dice che  NON NE SA NIENTE o.0
Ci volete fare fuori? Siamo scomodi? Siamo bravi? Non siamo servili? Non ci facciamo gestire?

Fate quello che volete! FATECI FUORI!

A sistemare tutto, ne son sicura, ci penserà il karma...

lunedì 9 dicembre 2013

Oggi 34 anni fa..

E' il nove Dicembre.

I miei genitori 34 anni fa si sposarono oggi.  Sono ancora insieme, innamorati.


Mia madre ha un taglio in più sulla schiena. Qualche giorno fa si è operata ad un rene.

Io, mio padre, mio marito e una delle mie due sorelle siamo rimasti ad aspettare fuori dalla sala operatoria.




Siamo stati partecipi e coscienti di quanto l'amore possa durare a lungo. Nonostante i problemi, le crisi ed il lavoro logorante, i miei genitori si amano ancora.

E sono l'uno per l'altro, tutto.



Mio padre nella sala d'attesa sembrava un uomo piccolo e fragile. Quando ci è arrivata la notizia che l'operazione era andata perfettamente e che addirittura il rene era salvo, lui ha sorriso di un sorriso tremolante ed ha pianto.

Così ho capito che l'amore può essere infinito, puo' superare la routine, le crisi, le batoste, i problemi finanziari e con gli anni finisci per diventare dell'altro la sicurezza più rassicurante che c'è, la casa, il calore.







mercoledì 4 dicembre 2013

SOLI. INSIEME. SOLI.

OK.
E' FINITA.
SATURNO HA VINTO.
SATURNO MI HA SCONQUASSATA.
SATURNO HA MESSO KO TUTTI I MIEI SOGNI.

IO HO PERSO.
ED ORA NON VOGLIO PIU' RESISTERE.

HO MOLLATO LA PRESA.

IO DECIDO DI MOLLARE
E
CON QUESTO
IO DECIDO
DI

RINUNCIARE.

NON VOGLIO PIù FIGLI.

"TU VUOI FIGLI? IO VOGLIO SOLO FIGLI"

NO, NON è PIU' COSI'.

IO NON LI VOGLIO PIU' QUESTI CAZZO DI BENEDETTI FIGLI.

NE' DI PANCIA, NE' DI CUORE.

VOGLIO STARE SOLA, CON LUI.

CON I NOSTRI GUAI ECONOMICI, CON LA NOSTRA VITA IN BILICO, COL NOSTRO FUTURO PRECARIO.

SOLI.
INSIEME.
SOLI.

PER SEMPRE.