A volte capisco che la serenità è in me e che sono io a doverla cercare.
Non devo aspettare che arrivi.
Lei c'è, devo solo tirarla fuori dall'armadio come un vestito un po' stanco, usato, ma che puo' essere rimodernato.
Devo tirarlo fuori da quell'armadio, quel vestito sta prendendo solo polvere e tarme!
L'altro giorno, dopo tanto tempo ho riso, di una risata di cuore. Col sonoro, ci intendiamo?
Una risata col sonoro era da tanto tempo che non la ridevo.
Così... E' stato liberatorio.
Mi sono sentita ridere dai piedi fino alla punta dei capelli.
Vibrare come un tamburo. Mi sono sentita scuotere da dentro, come un gigante che si risveglia.
Così il giorno dopo l'ho rifatto.
Poi Lui mi ha preso fra le braccia e faceva il buffone, ed io l'ho rifatto ancora, e mi sono sentita libera di poter essere ancora felice.
Come se d'un tratto avessi scoperto il segreto:
come aprire la porta della serenità, come aprirmi alle vibrazioni di una risata.
Poi oggi ho aperto il computer e ho cercato storie di donne che ce la fanno "naturalmente" anche se la medicina dice no.
E ce ne sono, certo che ce ne sono...
Perchè la medicina vale una pippa in confronto al DESTINO.
Però ci stavo ricascando: stavo tornando a chiudermi nei sogni senza viverli.
Allontanati dalla mia testa, mondo perverso di numeri e spermatozooi immobili.
Mia nonna e le sue coetanee non sapevano neanche cos'era una spermiogramma, ed erano sicuramente più serene di me.
Cosa mi ha dato la MEDICINA? Cosa il DESTINO?
La mia vita sarà serena, nonostante tutto, perchè ora ricordo come si fa a ridere di cuore!
Tra due mesi mi sposo e la serenità a tratti comincia a tornare. Questa foto l'ho scattata ieri per Petalo, un po' per tenerle compagnia durante un momento di grande emozione e tensione, un po' per farle vedere le partecipazioni come erano venute...
Ho tagliato i capelli. Tipico di ogni donna quando ha bisogno di ricominciare a sfogliare le pagine di un nuovo capitolo della loro vita. Ieri sera mi sentivo bene. Ho dato le partecipazioni ai nonni e devo dire che loro hanno capito la scelta di invitare poche persone, più dei genitori. La saggezza vince 1-0 con la gioventù.
Spero che la serenità torni presto e che l'evento del matrimonio riesca di nuovo a gonfiarmi il cuore di speranza...
Questi giorni, sono strani giorni.
Sento di essermi liberata da una zavorra, che era quella di diventare mamma a tutti i costi... ma sento anche che non è facile smettere di "lottare" e stare lì in attesa.. e sperare che tu sia parte di un miracolo, che questo figlio verrà nonostante tutto, oppure che puoi vivere ed essere felice con Lui senza averne.
L'adozione.
Lui è uno Psicoterapeuta, io una Psicologa, non dovremmo essere svantaggiati nei colloqui con i servizi sociali, ma c'è un neo, io non lavoro ( o meglio lavoro nella nostra associazione di volontariato e come proprietaria della nostra rivista di Psicologia senza percepire un euro), la sua dichiarazione dei redditi è abbastanza ridicola.
Non navighiamo nell'oro, ma fortunatamente percepiamo altre entrate (affitti) che i genitori di Lui ci lasciano senza remore. Ma questo non risulta da nessuna parte. Quindi a conti fatti, non saremmo idonei economicamente.
In ogni caso...troveremmo una soluzione, ne sono certa. Ma il punto è: quanto sono in grado di essere mamma adottiva?
L'altro giorno ero al cinema con FuturoMarito e mentre eravamo nel clou della trama del film, io mi sono avvicinata al suo orecchio e gli ho detto "Ho bisogno del tempo, anche per l'adozione"
E con quel "tempo", intendevo TANTO tempo.
Sento che deve scattare in me ancora qualcosa che mi faccia capire che è veramente quella la strada che voglio seguire.
In questi giorni ho approfondito molto l'argomento, non tanto da un punto di vista burocratico, ma da quello dell'emotività ed ho guardato un video, che ora vi posto e che mi ha fatto riflettere tantissimo.
All'inizio queste storie mi hanno commossa e sconquassata emotivamente.
Mi ci sono vista ed immaginata...
E poi..
Poi ho avuto il terrore che i bimbi non mi riconoscano come madre, che possano rifiutarmi, che ricorderanno sempre la loro mamma, che la cercheranno quando diventeranno grandi e che prenderanno le distanze da me.
E li i dubbi, sempre più forti, sempre più grandi, le paure sempre più enormi..
Penso di potercela fare a superare queste sensazioni, ma parlo di un futuro che non conosco.
Tutto quello che conosco è il presente e il presente mi dice che non sono pronta e che ho bisogno di tempo e di ritrovare le energie.
Ora mi sento esausta, stanca...come un gladiatore che ha lottato in un'arena e di là ne uscito vivo, ma gravemente ferito.
Non posso pensare ORA al mio futuro, non posso pensare a ricostruire il mio sogno di famiglia.
ORA devo solo pensare a ME,
a NOI come coppia,
a LUI come uomo da amare, senza pensare che non sarà il padre dei figli che la vita ci ha negato.
Ho bisogno di pensare a me come donna e non come futura madre.
Ho bisogno di divertirmi ed essere serena.
Ho bisogno di un'altra prospettiva di vita.
Spero solo di riuscire a scorgerla velocemente.
Quello che sto facendo in questi giorni è cercare di stare bene. Sto cercando di non pensare, o almeno di farlo con uno sguardo al futuro. Sto cercando nel tempo e nel fare, una cura al dolore.
In questo fare è compreso un progetto ludico davvero coinvolgente, che è stato ideato insieme alle mie sorelle. Questo progetto è un blog di cucina che si chiama ValeAleVale (sorelle in cucina). Il titolo descrive bene quello che faremo, ci racconteremo attraverso la passione per il cibo. Prima ricetta-post raccontata da Valeria (la sorella maggiore), quella che nella foto qui sotto sta fra me (quella brutta a sinistra) e Alessia (quella bella a destra).
Se non volete ingrassare leggendo leggendo, forse è meglio che non ci seguite!
Dentro di me, ho dovuto fare spazio al dolore di altri.
A quello di mia suocera che non si rassegnava all'idea dell'abbandono della PMA, alle sue lacrime che ho trovato inopportune.
Avevo bisogno di sostegno, invece ho dovuto spiegare.
Non ho avuto tempo per il mio dolore.
Quando finalmente sono rimasta sola ho iniziato a cercare notizie sull'adozione... era l'unico modo per non sprofondare, per non impazzire, per non essere presa dalla nausea.
Ho visto video di genitori che affrontavano viaggi lontani per andarsi a prendere i loro bambini ed ho capito che è proprio quello che desidero anch'io.
Ma il punto è che...non ho avuto tempo per il mio dolore.
Non c'è stato rispetto.
Non c'è stato silenzio.
Così oggi, mi sento arrabbiata, energica, isterica, piena e non vuota...come sarebbe giusto.
Sento che sto difendendomi dal dolore e vorrei avere il tempo e lo spazio per viverlo come lo sento nel profondo.
Stanotte ho sognato che un angelo mi squarciava il petto.
Donne che dopo tanto soffrire ce la fanno. Donne che amano la loro pancia. Donne che rinunciano e guardano con altri occhi. Donne che soffrono. Donne sole e coraggiose. Donne che non mollano. Donne che abbracciano il loro bambino.
Ma io alzo lo sguardo e cerco il mio futuro, lontano dalla PMA.
Le mie beta sono 0.6.
E sono felice, perchè ho il ciclo e pregavo che fossero zero e non un numero basso, che mi avrebbe lacerato il cuore.
I miei piccolini, le stelline come le ha chiamate la ginecologa, Crik e Crokka come le chiamava FuturoMarito, sono andati via. Non era il momento per loro.
Ve l'avevo detto che un po' ci somigliavano, che se non era sincronico con quello che sentivano se ne sarebbero andati, perchè anche noi, io e Lui siamo così. Ed io li capisco. Eccome se li capisco.
"Finchè ti amo e finchè avrò voglia di fare l'amore con te, noi due un figlio possiamo averlo, con o senza la medicina"
Parola di FutMarito, ed io un po' ci credo.
La mia Pancia è vuota, ma ho il cuore pieno di amore per la vita, per il mio futuro.
Forse rimarrà vuota per sempre, ma sicuramente sarò una mamma.
Nonostante tutto non smetteremo mai di provare ad avere un bambino naturalmente.
Ieri mattina sono uscita.
Mia madre vedendomi Domenica, si era preoccupata. Dice che avevo il viso troppo pallido. Così mi ha consigliato di uscire un po'.
FutMar per evitare di farmi camminare ha preso la macchina e siamo arrivati fino alla villa.
Quattro passi in croce ed ero affaticatissima. Il rene destro mi pulsava e l'ovaio in corrispondenza mi dava fitte.
Così dopo poco son tornata a casa. Abbiamo pranzato, ma avevo una brutta sensazione.. un'inquietudine di fondo.
Così sono andata in bagno ed ho visto una piccola macchiolina marrone.
Se non fosse che a questa si sono aggiunti forti dolori mestruali e un mal di testa allucinante, non sarei scoppiata a piangere a dirotto trascorrendo una giornata tra speranza e rassegnazione.
Sono le 5 del mattino.
Appena sveglia sono andata in bagno e purtroppo la macchiolina marrone è diventata alone rosa.
Non so cosa pensare...penso che stamattina mi vestirò presto e uscirò per anticipare le beta.
Avrei dovute farle domani, ma io non resisto.
Non resisto a tutta questa speranza che trabocca.
Al cuore che non riesce a darsi pace.
Ho fatto il prelievo per le beta. Mi daranno la risposta DOMANI!!!!!!!
Ma tutti qua abitano gli incompetenti? ma è possibile che in tutte le altre città le danno in giornata ed entro poche ore e qui invece il giorno dopo??
Alla mia faccia sorpresa, per il tempo prospettato, ha avuto anche il coraggio di commentare:
"Signora è della mia reputazione che parliamo!!!!"
Ma chi se ne frega della tua reputazione!!!!
è della mia vita che parliamo!!! è la sofferenza di una donna che s'è fatta tutti gli ormoni possibili immaginabili e alla fine le sono pure tornate!!!
Chissenefrega della tua reputazione:
accattati ( che da noi vuol dire comprati) macchinari più all'avanguardia e non quelli prima della seconda guerra mondiale!!!
E poi mi sorge un dubbio...e tutte le altre volte che mi dicevi se era negativo o positivo dopo un'ora????? Ma l'avevi fatto il test???????
Ma il vento irrompe per strada e le foglie cadono sul marciapiede... Alzo gli occhi e vedo le stelle che non hanno nessun senso...
E di tutto questo rimango solo io, un povero bambino abbandonato, che nessun Amore ha voluto come figlio adottivo e nessuna Amicizia come compagno di giochi. Sento troppo freddo. Sono così stanco nel mio abbandono.
Vento, va a prendere mia Madre. Portamela di Notte nella casa che non ho conosciuto...
Ridammi, il Silenzio, la mia nutrice e la mia culla e la canzone con cui mi addormentavo...
FERNANDO PESSOA * IL LIBRO DELL'INQUIETUDINE Forse dovrei spiegare il motivo di questo post.
Sono in attesa.
Ma già so.
Già sento di essere vuota.
L'unico pensiero che mi salva è pensare di iniziare al più presto (dopo il matrimonio) le pratiche per l'adozione.
Questa canzone è un po' banalotta se la pensiamo dedicata ad un'amore appena sbocciato. Invece la trovo meravigliosa se la penso nata per un figlio che è da poco stato concepito.
Grazie a tutte per il sostegno che mi avete dato e che continuate a dimostrarmi.
