venerdì 12 settembre 2014

Un quaderno, per la cura di me stessa.

Volevo figli, li voglio ancora.. credo, forse...
Ma senza questione di dubbio sento che non voglio più solo figli...
Il mio Blog cambia nome. Non si chiama più Tu vuoi figli? Io voglio solo figli.. (titolo che avevo tratto dal dialogo di un romanzo di Margaret Mazzantini).
Ora sento che questo blog è diventato per me un quaderno, una cosa mia, un oggetto mio, ma anche un soggetto mio, dove sono io, dove sono voi e tutte le possibili proiezioni di me. Dove posso essere plurale, poetica, ironica, drammatica, ermetica, narrativa. Dove addirittura posso cedere la tastiera a qualcuno e far scrivere cio' che ritengo che sia importante che quel qualcuno scriva. Dove non c'è uno stile di base. Dove posso essere plurima.
Ho bisogno di questo quaderno per curare la mia anima e per farlo, deve essere il più libero possibile.
Sarò un piccolo demiurgo, un artigiano libero della mia coscienza e incoscienza.
Marina Cvetaeva poetessa russa, durante la guerra civile, per riscaldare lei ed i suoi figli dovette bruciare ogni libro della sua casa, ma imparò tutto a memoria, ogni contenuto di ogni libro bruciato. Divenne una biblioteca ambulante e sostituì la lettura alla scrittura dei suoi taccuini. La sua vita interiore era più forte di uno sconvolgimento sociale.
"Non si tratta dei bolscevichi, ma di me. Non letteratura, ma autocombustione"
"Io sono tutta in corsivo".
Il suo taccuino diventò una parte del suo corpo, un organo, un prolungamento di se stessa.
"Io scrivo solo per me stessa"
Questo è il senso di questo blog, di questo cambiamento. Io scriverò solo per me stessa.
Per la cura di me stessa.

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