giovedì 11 aprile 2013

Il vento

Il vento
Da qualche giorno mi metto qui, davanti questa pagina bianca e poi chiudo.
E' come se non riuscissi a trasformare il marasma in razionalità.
Ovviamente qualsiasi racconto io faccia della mia vita non sarà mai autentico al 100%. E' come provare a raccontare un sogno.
Sfugge sempre qualcosa e spesso si ha l'impressione di aver inventato, ma poi ti accorgi che l'invenzione è tua e quindi sempre autentica.
Però ti piacerebbe davvero tanto fare una fotografia ai tuoi sentimenti e riuscire ad immortalarli e poi descriverli, così come sono: oggettivi.

Ma ci metti sempre quel pizzico in più che non c'è, ma che sei tu.

In questo periodo mi è successo di tutto e continua a succedermi di tutto. Per fortuna tutto si supera. Per fortuna il tempo passa e scioglie i nodi.
Ma certi giorni i nodi sembrano così intricati, così aggrovigliati che pensi che l'unico modo per disfarsi del problema sia tagliare.

Allora prendi le forbici e metti il filo fra le lame...
ma proprio non ti decidi a resecare quel pezzo di filo, quel pezzo di vita che c'hai messo tanto a creare, a cui non vuoi rinunciare.
E allora piano piano, abbandoni le forbici, prendi il sottile filo tra le dita e cerchi il capo della matassa, quello che potrebbe aiutarti a sciogliere l'inestricabile.

Solo che è difficile, solo che ci vuole pazienza,
soprattutto se c'è vento ed il filo fra le mani, vola.

Io credo nell'astrologia, anzi io non ci credo, io so che gli astri influiscono nelle nostre vite come influiscono sulle maree.
In questo periodo l'astrologia mi dice che esiste un pianeta lento e scuro che per due anni ancora metterà in discussione il mio essere più profondo. Quello che mi dice l'astrologia io sento che sta avvenendo.
Sento che ho appena iniziato un percorso lungo e tortuoso, forse anche sbagliato o forse solo importante, ma che segnerà per sempre la mia vita, che cambierà la mia essenza, che metterà in discussione ogni mia certezza.

Il 22 saremo di nuovo a Firenze, con tutte le analisi pronte, con il nuovo spermiogramma di FutroMarito, che è peggio del primo (ed io che l'avevo rassicurato :-Non ti preoccupare Amore dei risultati, tanto peggio non puo' andare!- )
La dottoressa del centro ci ha anticipato al telefono che insieme alla biologa dovranno riconsiderare la questione e vedere cosa e come è possibile fare perchè erano TUTTI immobili ed erano molto pochi, così pochi che non è stato possibile fare il vetrino per vederne la morfologia. E se l'avessero vista magari avrebbero scoperto che erano tutti amorfi, visto che l'altra volta erano il 95% amorfi.

Noi a Firenze ci torniamo, ma con una speranza flebile flebile, come la fiamma di una candela che cerca di sopravvivere al vento.






2 commenti:

  1. Tieni il filo. Tienilo stretto. L'importante è non farlo volare via. Il tuo post mi ha toccato nel profondo e sento di non trovare le parole adatte, parole che possano seppur minimamente farti stare meglio... che ti arrivi il mio abbraccio carico di speranza

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  2. mi unisco all'abbraccio di Silvia e anche a me mancano le parole. Questo post è bellissimo, nella sua durezza e nella sua dolcezza. Tu taglia e poi chiudi gli occhi. E quel vento cerca di godertelo tra i capelli senza guardare troppo i fili intorcigliati...

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