mercoledì 11 dicembre 2013

E ORA MI ARRABBIO!

Eddai che lo sappiamo che sto periodo è un periodo nero, ma ora mi sono rotta le palle!

No, non ci sto a subire le ingiustizie..tutte le ingiustizie.

Io e Lui cerchiamo di essere creativi.

Creativi in un altro modo. 

Siamo bravi, questo lo posso affermare. Siamo una coppia d'amore e lavorativa bellissima. Sono fortunata ad aver trovato lui e lui è fortunato ad aver trovato me.
Insieme nel lavoro siamo bravi.
Lui è un libero pensatore, un uomo rivoluzionario, un uomo equilibrato, studioso, geniale, riflessivo, profondo, colto.
Io una battagliera intuitiva.
Nel nostro lavoro, molti ci seguono. Si interessano a quello che facciamo. Riscuotiamo successo (ma pochi soldi). 
Lui ha la passione della scrittura. Lui è uno psicoterapeuta ma anche giornalista. Lui scrive un libro.
Vuole farlo editare. Il mondo dell'editoria è monnezza. 
Tutti vogliono editare il suo libro. Tutti a pagamento. 
Se lo scrive e se lo pubblica. No, non fa per Lui. A lui non piace essere autoreferenziale. Vuole che qualcuno creda in lui. Così continua a scrivere alle "case editrici" proponendo il suo libro, solo che lo fa in maniera disincantata e chiedendo alle case editrici di non rispondere se hanno intenzione di proporgli un pagamento.
Una CE, piccola e nuova, risponde. Lui verrà pubblicato. Senza compromessi di sorta.
Evvai, è un successo!!
Il suo primo piccolo successo.

Poi arriva Ottobre e il nostro super convegno va per il meglio.

Uno dei relatori, un docente dell'alta specializzazione ci dice che sarà direttore di una collana di psicologia e ci chiede se vogliamo pubblicare con lui gli atti del convegno e una piccola monografia.
Noi decidiamo di incontrare la casa editrice che ospita la collana e ci ritroviamo a Roma.
Ci ritroviamo a Roma a tu per tu, con l'ennesima delusione.

"Se volete pubblicare dovete compare minimo 100 copie del libro, ma anche 200...o 300".

Così, torniamo a casa e dopo alcuni giorni rispondiamo all'offerta.
No, noi non paghiamo per pubblicare.
Grazie di tutto, ma se ci volete, dovete investire soldi su di noi.

La risposta a tutto ciò è stato un insulto continuo, sia  da parte del professore, sia da parte della casa editrice:

VOI NON SIETE NESSUNO.

Tutto questo ci ha lasciato l'amaro in bocca per diversi giorni.

Ma oggi l'amaro è diventato veleno.

Il professore, per vendetta ci mette contro alcuni rappresentanti dell'Ordine ed alcuni decidono di non essere ad un pranzo fra colleghi se ci presentiamo anche noi.

Decidiamo di parlare con il rappresentate dell'ordine in questione che in una mail chiede espressamente alla proprietaria della casa dove avverrà il pranzo di non poter essere in alcun luogo dove siamo anche noi.

Giocando con il potere che possiede e sapendo di essere in torto, al telefono ci dice che  NON NE SA NIENTE o.0
Ci volete fare fuori? Siamo scomodi? Siamo bravi? Non siamo servili? Non ci facciamo gestire?

Fate quello che volete! FATECI FUORI!

A sistemare tutto, ne son sicura, ci penserà il karma...

8 commenti:

  1. Ma è terribile! ma in che Paese viviamo? Sono sconvolta.

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  2. Mi vengono su tutta una serie di parolacce in varie lingue.

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  3. Il mondo dell'editoria è tosto. Ti pubblicano se assicuri vendite, te lo dico perché ci lavoro e perché una piccola CE ce l'ho anche io (e no, non faccio pagare gli autori). Forse vi converrebbe provare con un'agenzia letteraria (però dovreste pagare)... insomma come la metti la metti male...

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  4. almeno un cagotto possiamo augurarlo a questi simpatici filantropi, eh?!

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  5. Silvia, non conosco il tuo modo di lavorare con la casa editrice... ma è una vergogna dover pagare pur di essere pubblicati, è come pagare per il sesso...fa schifo!
    Inoltre questa CE è ancora più scandalosa.. A casa mia un incontro non è un contratto! il loro comportamento è simile ad una ritorsione e se avessi una prova provata, li denuncerei!
    "Ti pubblicano se assicuri vendite" non è un buon ragionamento!!
    Se vogliono fare gli editori devono assumersene tutti i rischi..e devono saper valutare un manoscritto senza ricorrere ad agenzie esterne. E se ritengono che un buon manoscritto puo' essere pubblicato devono essere disposti ad investire! In questa maniera pubblicano qualsiasi cosa, abbassando il livello delle pubblicazioni. Perchè in molti pagherebbero pur di essere pubblicati!!!

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    1. Sono d'accordo con te, ma al giorno d'oggi è tosta... Mandami una mail, ho paura a chiederti quale sia la casa editrice a cui ti riferisci... Perché ho una vaga idea di chi potrebbe essere. Io mi occupo di testi scientifici, cmq potrei metterti in contatto con una casa editrice che potrebbe essere interessata, scrivimi in pv

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  6. scusami, ma avete mai pensato di chiedere a degli editori di libri digitali? un amico di famiglia è un editore di questo tipo, pubblica libri "d'Elite"
    perchè non farci un pensierino?
    W

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  7. Ciao W! Sì abbiamo pensato, ma siamo degli amanti della carta stampata. Nonostante questo siamo al passo con i tempi: editiamo anche noi online la nostra rivista di psicologia, ma il sogno è quella un giorno di vederla stampata!
    In ogni caso...se si deve fare, faremo così! Grazie!
    Madness

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