lunedì 7 ottobre 2013

Fine Convegno e Coming-Out senza imbarazzi!

Sono soddisfatta, ed ora prima che ne organizziamo un'altro di convegno, passerà come minimo un anno!! 


Le persone che hanno partecipato sono rimaste tutte fino alla fine; i conferenzieri, che quasi tutti avevano intimato di andarsene non appena fosse finito il loro discorso, sono restati fino alla fine.. 



Posso così permettermi di affermare che FORSE...forse è piaciuto ed è stato un evento interessante.



La giornata è stata intensa, non lo nego...ma il momento più critico è stato il pranzo.
Voi direte, ma come?? Il pranzo è un momento di stacco, di riposo!!

Sì, ma avete mai provato a sedervi a pranzo con 11 psicoanalisti??
Tutti che si iperscrutavano, e facevano battute a suon di analisi! MonDieau, non lo auguro a nessuno!!
Per fortuna che son capitata vicino ad un'arte-terapeuta a cui ho fatto da tirocinante per un anno. Con lei fortunatamente riesco a parlare anche di altro.


Facendomi gli auguri per il matrimonio mi ha detto: "Speriamo che quest'anno sia per voi anche l'anno in cui riuscirete ad allargare famiglia" (non ha detto proprio così ma il senso era questo).
Ed io, stranamente, mi sono sentita a mio agio a riferire che: "no, purtroppo ci hanno fatto una diagnosi di infertilità e  non credo sia così facile, ma comunque stiamo pensando seriamente all'adozione".


Fortunatamente la sua reazione l'ho sentita sincera, e quello che ha detto in seguito per niente fuori luogo.

Per la prima volta qualcuno ha saputo reagire al mio caming-out come avrei sempre voluto.

Lei ha detto: 
"mi dispiace, non dev'essere stato facile scoprirlo!"
Punto.

Non si è affannata in parole vuote.
Poche cose, poche parole. 

Essenziali.

Poi ha aggiunto: "Io conduco dei corsi ai futuri genitori adottivi, se vuoi posso inserirvi in un gruppo, ma i corsi purtroppo iniziano solo una volta l'anno ad Aprile".

Ecco perchè l'ho sentita in sincrono e perfettamente empatica con il mio stato d'animo: perchè lei sa, perchè lei ha modo di vedere. Per lei non è un modo irreale, quello delle famiglie infertili; per lei non è strano nè imbarazzante. Mi sono sentita una donna "normale" come le altre donne, quelle che hanno il pancione. 

Poi le ho anche raccontato della nostra voglia di avere bimbi in affido (era questa la novità che volevo dirvi presto!!), perchè non ci dispiace l'idea di prenderci cura di nanetti, che forse hanno dei genitori, ma che sono impossibilitati a prendersi cura di loro. L'idea di essere genitori putativi e temporanei non ci dispiace affatto, soprattutto se questa avventura puo' darci la possibilità di metterci alla prova come genitori futuri, come genitori adottivi.

Lei però mi ha consigliato di passare direttamente all'adozione, se questo è veramente il nostro fine ultimo, perchè spesso i bimbi in affido, avendo ancora dei genitori e, spesso, avendo contatti con loro, non riescono a stringere un forte legame con i genitori affidatari. Mi ha consigliato questo perché in precedenza le avevo raccontato del mio forte desiderio di donare amore a qualcuno e di prendermi cura di qualcuno. Un bambino affidatario, secondo lei, conoscendomi, potrebbe minare la mia autostima e farmi perdere la sicurezza nell'intraprendere il percorso dell'adozione.

Su questo non sono poi così tanto convinta. Ho sicuramente tanto desiderio di sentirmi mamma e di mettermi alla prova ed è vero che l'affido è più facile e veloce dell'adozione, ma non credo di essere così fragile come lei mi vede. Anche se penso che molte delle persone che mi conoscono bene, mi consiglierebbero quello che mi ha consigliato lei.

Staremo a vedere. Magari inizieremo con l'affido temporaneo estivo di bimbetti che vengono dall'Ucraina. Ho letto moto di associazioni che ne organizzano il viaggio e l'abbinamento.
Un affido di tre mesi quanta autostima potrebbe minare? 
Forse  invece potrebbe essere per me un bel banco di prova e, sorprendentemente, l'azione poetica che fa per me e per il bimbetto che ci verrà assegnato!!



10 commenti:

  1. Bellissimo post e bella risposta della psicoterapeuta. La risposta che tutte noi infertili sognamo. Da divulgare ovunque, anche nei baci perugina. Buona vita!

    RispondiElimina
  2. Grazie speranziamo! Verissimo, il fatto è che la frase in sè non ha nulla di speciale..è la naturalezza con cui l'ha detta che mi ha fato sentire "normale". Nei suoi occhi e nella voce non c'era compassione, nè commiserazione, ma un dignitoso mettersi nei panni di..e poi un coraggioso, guardiamo avanti!

    RispondiElimina
  3. Mi fa davvero piacere che tu ti sia sentita 'capita'...è così difficile. Io trovo che i vostri progetti siano splendidi, e sull'affido la penso esattamente come te:) Io proverei=))

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' vero che è difficile sentirsi capiti, in particolare io sono di una "ficciosità unica", anche se uno dice bene io percepisco male :P
      Vediamo un po' quello che ne esce...intanto prendo contatti con le associazioni o gli assistenti sociali, mi informo meglio e poi vedremo. Grazie Liz!

      Elimina
  4. Ciao Madness, mi chiamo Michela, non commento mai ma ti leggo sempre, a seguito di un'operazione avuta a soli tre anni mi avevano detto che le mie ovaie probabilmente non avrebbero mai funzionato ... ho vissuto tutta la vita con l'idea che non avrei mai potuto avere figli, per fortuna si sbagliavano ma so cosa vuol dire vedere i bambini degli altri, questo per dirti che ti capisco, per l'affido temporaneo ti consiglio di leggere questo blog http://spazioabbastanzareloaded.blogspot.it/ se non lo conosci già. Ti auguro tanta tanta felicità

    Michela

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Michela! A volte mi sento speranzosa anch'io nonostante la diagnosi, a volte invece penso che non devo illudermi che le cose potrebbero restare così per sempre! In ogni caso, il blog è molto bello! lo seguirò sicuramente! Grazie!

      Elimina
  5. Innanzitutto complimenti per il convengo Madness. Se io mangiassi con così stanti strizza mi sentirei un tantinello osservata :)
    Dal basso della mia ignoranza mi sento di dirti che sono d'accordo con quello che ti ha detto la tua collega. Ovviamente sarete voi a scegliere la strada giusta. La vostra.

    RispondiElimina
  6. Princy ma grazie!! E chi ha mangiato quel giorno!! ;)
    Adozione o affidamento? Credo che sceglieremo la strada che il destino ci metterà di fronte...(a volte mi ritrovo proprio sorprendentemente a pensare: ma come mi ritrovo a vivere la vita che vivo? non lo so...sicuramente è il destino, la volontà è un'effimera illusione) Un bacione.

    RispondiElimina
  7. Io ti ho risposto sul mio blog perché qui rischiavo di essere troppo lunga
    http://ioecesare.blogspot.it/2013/10/laffido.html?m=1
    Bacio

    RispondiElimina