L'altra prospettiva...

Questi giorni, sono strani giorni.
Sento di essermi liberata da una zavorra, che era quella di diventare mamma a tutti i costi... ma sento anche che non è facile smettere di "lottare" e stare lì in attesa.. e sperare che tu sia parte di un miracolo, che questo figlio verrà nonostante tutto, oppure che puoi vivere ed essere felice con Lui senza averne.

L'adozione.
Lui è uno Psicoterapeuta, io una Psicologa, non dovremmo essere svantaggiati nei colloqui con i servizi sociali, ma c'è un neo, io non lavoro ( o meglio lavoro nella nostra associazione di volontariato e come proprietaria della nostra rivista di Psicologia senza percepire un euro), la sua dichiarazione dei redditi è abbastanza ridicola.
Non navighiamo nell'oro, ma fortunatamente percepiamo altre entrate (affitti) che i genitori di Lui ci lasciano senza remore. Ma questo non risulta da nessuna parte. Quindi a conti fatti, non saremmo idonei economicamente.
In ogni caso...troveremmo una soluzione, ne sono certa. Ma il punto è: quanto sono in grado di essere mamma adottiva?

L'altro giorno ero al cinema con FuturoMarito e mentre eravamo nel clou della trama del film, io mi sono avvicinata al suo orecchio e gli ho detto "Ho bisogno del tempo, anche per l'adozione"
E con quel "tempo", intendevo TANTO tempo.

Sento che deve scattare in me ancora qualcosa che mi faccia capire che è veramente quella la strada che voglio seguire.

In questi giorni ho approfondito molto l'argomento, non tanto da un punto di vista burocratico, ma da quello dell'emotività ed ho guardato un video, che ora vi posto e che mi ha fatto riflettere tantissimo.

All'inizio queste storie mi hanno commossa e sconquassata emotivamente. 

Mi ci sono vista ed immaginata...  

E poi..

Poi ho avuto il terrore che i bimbi non mi riconoscano come madre, che possano rifiutarmi, che ricorderanno sempre la loro mamma, che la cercheranno quando diventeranno grandi e che prenderanno le distanze da me.

E li i dubbi, sempre più forti, sempre più grandi, le paure sempre più enormi..

Penso di potercela fare a superare queste sensazioni, ma parlo di un futuro che non conosco.
Tutto quello che conosco è il presente e il presente mi dice che non sono pronta e che ho bisogno di tempo e di ritrovare le energie.

Ora mi sento esausta, stanca...come un gladiatore che ha lottato in un'arena e di là ne uscito vivo, ma gravemente ferito.

Non posso pensare ORA al mio futuro, non posso pensare a ricostruire il mio sogno di famiglia.
ORA devo solo pensare a ME,
a NOI come coppia,
a LUI come uomo da amare, senza pensare che non sarà il padre dei figli che la vita ci ha negato.
Ho bisogno di pensare a me come donna e non come futura madre.
Ho bisogno di divertirmi ed essere serena.

Ho bisogno di un'altra prospettiva di vita.
Spero solo di riuscire a scorgerla velocemente.